Come diventare uno Scacchista Vincente?

Scopri le basi del mio Metodo!

NOTA BENE: questo articolo è stato pubblicato (e riportato qui tale e quale) nel famoso sito di divulgazione scacchistica: scacchierando.it

In più di 18 anni di esperienza agonistica e 5 anni di insegnamento, ho compreso che per vincere una partita di scacchi non è sufficiente lavorare e migliorare solo su un’area del gioco, ma è importante sviluppare una maturità nel gioco a 360°. Posso affermare con estrema tranquillità e sicurezza che non basta lavorare solamente sullo studio prettamente tecnico degli scacchi, quindi apertura, tattica, strategia, finali, analisi, ecc. per diventare colui che io definisco uno Scacchista Vincente!

È vero, negli scacchi moderni l’utilizzo del motore ha reso il gioco molto più tecnico di quanto lo era una volta, dove sin dalle primissime mosse tutto era possibile, tutto era giocabile … tuttavia, ancora oggi, a parità di conoscenza ed esperienza, ciò che determina la vittoria della partita sono altri fattori, che non possiamo fare a meno di considerare. Fattori che in tutti gli sport, così come in tutti gli ambiti della vita, differenziano un atleta da un altro atleta, una performance da un’altra performance. Sto parlando dell’atteggiamento e della disciplina che si hanno alla scacchiera e fuori dalla scacchiera!

I campioni del mondo e i Grandi Maestri del presente e del passato hanno colto questo segreto e lo hanno introdotto nella loro preparazione ai tornei e nelle loro partite.

Basandomi sull’osservazione e applicazione diretta di questi principi, ho creato il mio metodo Scacchista Vincente. Un metodo che lavora contemporaneamente su tre macro aree fondamentali: atteggiamento, disciplina e studio.

In questo articolo desidero condividere con voi le basi fondanti di questo metodo e darvi alcuni consigli pratici da applicare sin da subito.

1. ATTEGGIAMENTO

Il motore che muove, che spinge e che sprona il giocatore di scacchi è la sua motivazione.  Hai mai osservato la differenza tra quando giochi motivato e quando giochi senza voglia? Sembri quasi un’altra persona, non è vero? Ricordo molto bene alcuni tornei in cui dopo una sconfitta mi buttavo giù di morale e perdevo in fila le partite successive … come se perdere una partita fosse la fine del mondo, eh?!

Eppure perdere non è mai un problema, fa parte del gioco. E anzi, ti dirò di più, è la tua possibilità di migliorare! Se vincessi sempre vorrebbe dire che non hai nulla da migliorare. Invece la sconfitta, e in particolare il modo in cui perdi, ti dà una precisa indicazione sugli aspetti su cui devi lavorare (ci ritorneremo nel punto 3 del metodo).

Allora cosa fa la differenza per il mio atteggiamento? Come posso alimentare la mia motivazione? La risposta sta nel tuo obiettivo! Più forte è il tuo obiettivo, più forte sarà la tua motivazione. L’obiettivo risponde a una domanda sulla quale il mio allenatore molto spesso mi fa riflettere: “perché fai ciò che fai?”. Quando giochi una partita di scacchi e ancora di più quando giochi un torneo, dovresti sempre aver chiaro il tuo obiettivo. Perché solo relazionandoti con esso potrai capire cosa serve fare e cosa ancora ti manca per raggiungerlo.

Questa è la prima differenza tra uno scacchista vincente e uno scacchista perdente. Ecco dunque il mio primo consiglio utile:

< Scrivi in modo preciso e quantificabile nel tempo e nello spazio il tuo obiettivo scacchistico e fa che sia per te estremamente motivante! >

2. DISCIPLINA

Il secondo pilastro del METODO è la disciplina dello scacchista vincente. La disciplina risponde alla domanda “Come fai ciò che fai?”. Quando giochi, come stai alla scacchiera? Sei rilassato? Sei concentrato? Sei attento? Sei pro-attivo? Sei puntuale? Sei pronto?

Se osservi come un buon Grande Maestro arriva alla partita e gestisce la sua energia, potrai facilmente accorgerti che ha una routine abbastanza precisa. In genere arriva puntuale, con una bottiglia d’acqua (se il torneo non la prevede) e uno o più snack, comunque qualcosa da bere e da mangiare, si sistema in modo ordinato e composto alla scacchiera, e cerca di rimanere concentrato per tutto l’arco della partita … e solo sulla SUA partita. Ahimè quante volte ho visto disperdere energia ad analizzare partite di altri giocatori!

Devi immaginarti come un contenitore che ha una certa quantità di energia… dove e come la utilizzi fa la differenza!

Per questo il mio consiglio, per migliorare la tua disciplina, è il seguente:

< Fai una lista quanto più dettagliata delle tue attuali capacità (in cosa pensi di aver già una buona disciplina?); dopodiché scrivi in un’altra colonna cosa pensi di dover migliorare. Fatto ciò, parti da UNA capacità alla volta che vorresti introdurre o migliorare nella tua disciplina a casa e al torneo, e fai tutto ciò che puoi per sviluppare questa capacità. >

3. STUDIO

Solo adesso possiamo concretamente entrare nel vivo del nostro studio scacchistico, e rispondere alla domanda “Che cosa fai esattamente?”. Perché siamo tutti d’accordo che per migliorare il nostro gioco è importante sviluppare (anche) le proprie competenze tecniche. Tuttavia, è proprio qui che spesso il giocatore ordinario cade! Non sa come muoversi… non sa quali libri studiare, da quali partire, o quale aspetto del gioco approfondire… Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza!

Come dico anche nei video introduttivi al Percorso che ho preparato per Te, ogni giocatore è diverso. E ciò che differisce principalmente tra i giocatori di scacchi sono: la sua esperienza e il suo stile di gioco. Due elementi che non possiamo mai dimenticare quando approfondiamo gli scacchi. Per questo non possono esserci il libro o gli esercizi “giusti” per tutti. Devi sempre fare i conti anzitutto con te stesso. Qui sta il perno dello studio che io definisco Vincente e il consiglio che ho da darti:

< Predisponi il tuo studio scacchistico basandoti sull’osservazione e l’analisi delle tue partite. Dove sbagli? Dove fai giusto? Cosa devi migliorare? Il tuo studio dovrebbe essere basato sugli elementi che ritornano maggiormente nel tuo gioco. Una volta individuati, predisponi un programma di lavoro settimanale (non è importante quante ore puoi dedicare, l’importante è che ti organizzi!) che si basi prevalentemente sullo studio e approfondimento di tali punti. >

Facciamo alcuni esempi per comprendere ancora meglio: se ad esempio esci sempre male da una certa apertura, probabilmente non l’hai approfondita abbastanza oppure semplicemente non fa per te; Se l’80% delle partite che perdi le perdi per via di un tatticismo, vuol dire che devi fare più esercizio in questa direzione; Se ogni volta che vai in finale non ti sai orientare e fai errori, vuol dire che devi approfondire i finali… e vedrai che migliorando quell’aspetto in cui sei più carente diventerai più sicuro in tutte le fasi della partita!

Ecco il motivo per cui se giochi un torneo di scacchi, e il tuo obiettivo è migliorare il tuo livello, la prima cosa che dovresti fare al più presto una volta rientrato a casa, è rivedere le partite che hai giocato e individuare tutti i momenti critici. Già solo fare questo ti distinguerebbe dalla maggior parte degli scacchisti, perché (lo so per esperienza!) sono pochissimi giocatori a farlo.

Spero davvero che la condivisione delle basi del metodo e i consigli pratici che ti ho proposto in questo articolo ti siano utili.

In particolare, se sei un appassionato di scacchi e ti interessa approfondire tutti questi aspetti e affrontarli in un percorso completo, specifico e dettagliato puoi entrare qui e guardare la presentazione che ho preparato per Te. In questo percorso, creato per tutti i livelli di gioco, ho racchiuso più di 40 video formativi che ti insegneranno, passo dopo passo, tutte le migliori tecniche e strategie necessarie per diventare un vero Scacchista Vincente.

Qualunque sia il modo in cui deciderai di continuare il tuo apprendimento scacchistico, che sia con me, con un altro insegnante o come autodidatta, ti auguro di non fermarti a ciò che hai già trovato e di continuare a cercare… c’è ancora un mondo da scoprire racchiuso nelle 64 caselle della scacchiera!